Ecco come in Italia viene prima presa a calci e poi insabbiata la verità, un esempio di come politica, sicurezza e "informazione" facciano parte di tutto un disegno per reprimere il cittadino e negargli, tra le altre, la libertà di informazione!

Nuova perizia sulla morte dell’ultrà: «Il proiettile fu deviato da una rete»

Fonte: http://www.ilgiornale.it

Sulla morte di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale ucciso l’11 novembre nell’autogrill di Badia al Pino da un poliziotto della stradale che sparò dall’area di servizio opposta, si è detto subito che si sarebbe combattuta una guerra di perizie. E così sta avvenendo. Una seconda perizia affidata dai magistrati di Arezzo al Cnr, che smentisce la prima, ha riscontrato sull’ogiva del proiettile tracce di un possibile impatto con la rete metallica che divide le corsie autostradali nei due sensi di marcia.
La prima perizia chimica, resa nota pochi giorni prima di Natale, aveva invece escluso che il proiettile fosse stato deviato prima di colpire al collo, trafiggendolo, il ragazzo. Il tutto mentre la famiglia, il padre di Gabriele in particolare, Giorgio Sandri, denuncia: «Dopo due mesi sulla vicenda è stato fatto calare un velo pietoso», e chiede che sia fatta «giustizia vera».
Il 27 dicembre è stata sequestrata la porzione di rete tra le carreggiate della A1, sulla quale, durante un sopralluogo, era stata riscontrata una deformazione in una maglia. Il quesito posto dal pm al consulente tecnico è stato preciso: cioè se sul tratto di rete deformata fossero presenti «sostanze compatibili con quelle che compongono il rivestimento esterno» del proiettile.
La risposta del professor Ingo, lo stesso che aveva effettuato il primo esame, è arrivata qualche giorno fa. La camicia dell’ogiva, chiarisce il perito, è costituita da una lega base di rame mentre il nucleo è di piombo puro senza antimonio. La rete dell’autostrada è invece composta da fili di acciaio zincato su cui sono presenti diversi elementi chimici per effetto della corrosione, «elementi la cui presenza in associazione variabile ed anche localmente differente è stata riscontrata sull’ogiva oggetto della precedente indagine».
Secondo, sulla maglia deformata ci sono residui di rame e piombo senza antimonio compatibili – sempre secondo l’esperto – con «il rivestimento dell’ogiva e il nucleo interno cal. 9 parabellum» in dotazione alla polizia. Inoltre, dove sono state rilevate le striature di rame lo strato di zincatura risulta asportato mentre sul resto della rete non ci sono tracce di «rame e/o piombo». Segni ulteriori, per il perito, di un – possibile – impatto del proiettile, sparato dall’agente Luigi Spaccarotella, sulla rete metallica.

Ora ve la dico io la verità: la morte di Gabriele rimarrà impunita, così come tutti gli altri reati di cui si è macchiato nel corso degli anni il personale in divisa di tutti i corpi possibili e immaginabili. E’ UNO SCHIFO!


OGGI PIU’ CHE MAI…

QUANDO SAREMO TUTTI QUI AL FLAMINIO COME UNA BOMBA IL TIFO ESPLODERA’, LA LODI è QUA’ LA LODI è LA’ LA LODI è FORTE E VINCERA’


ATTENZIONE! PASSAGGIO ULTRAS…

…USATE QUESTA!

Decreto Ministeriale, Badia al Pino 11/11/07


VAFFANCULO!!!!!

Perché non ho fiducia nella Nuova Lodigiani

Voglio esprimere pubblicamente e anticipatamente perché domani esprimerò il mio dissenso sul seguire una squadra giovanile della Nuova Lodigiani.

Premetto, intanto, due cose: la prima è che ormai, dati gli ultimi fatti all’interno del gruppo, è ormai chiaro che le sole speranze di rivedere una prima squadra è da affidare, nostro malgrado, alla Nuova Lodigiani o a qualche miracolosa sorpresa che però stonerebbe un tantino col cliché di tifoseria sfigata quale siamo; la seconda è che, comunque, nonostante ciò che sto per dire, va dato merito alla Nuova Lodigiani di aver riportato in alto, a livello giovanile, il nome della Lodigiani, malgrado non abbia usato i mezzi che noi ci auspicavamo.
Comunque ecco i motivi per i quali mi rifiuto di stare appresso alla Nuova Lodigiani, salvo, ovviamente, il ritorno della prima squadra. Le motivazioni sono tante e non le metterò in ordine di importanza:

1) All’interno della dirigenza Lodigiani, oltre a qualche figura a cui non stiamo particolarmente simpatici, c’è un infame che si considerava un nostro grande sostenitore e amico e che, invece, alla prima occasione, senza che noi abbiamo fatto nulla di male (se non essere provocati, chi c’era sa), ci ha chiamato contro la Polizia. Questa persona, oltre al fatto che per un atteggiamento così irriguardoso non merita di stare nella Lodigiani, non ha mai accennato a delle scuse per il suo comportamento da viscido;

2) Il nostro gruppo, nel 2005, ha aiutato la Nuova Lodigiani a ripartire, SENZA PRETENDERE NIENTE, se non qualche rimborso (e non paga) datoci volontariamente dai dirigenti della Nuova Lodigiani. Noi non abbiamo riscosso né ricevute né fatture, sicuramente tra tempo e benzina ci abbiamo perso, ma siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Però l’unica ricompensa che ci hanno dato i dirigenti della Nuova Lodigiani, nel lungo periodo, è stata quella di sbatterci la porta in faccia quando queste persone hanno cominciato a sentirsi qualcuno all’interno della società;

3) La Lodigiani accondiscende, senza minimanente protestare, alle numerose presenze della Cisco alla Borghesiana. Anche se la Borghesiana e la Lodigiani sono ormai due gestioni separate, sembra che tutti si siano scordati che la Cisco ha ammazzato la Lodigiani (senza contare le infamate che la Cisco ha perpetrato anni addietro nei nostri confronti, ma non credo che ai nostri dirigenti gliene sia mai fregato) e che la Cisco nel 2005 lasciò l’impianto della Borghesiana saccheggiandolo e danneggiandolo seriamente (chiedete a Malvicini il conto dei danni);

4) Tonino Ceci, nostro referente per anni, nelquale abbiamo a lungo tempo riposto la massima fiducia (cosa che lui sembra completamente essersi scordato), ultimamente ha fatto una piazzata accusandoci pubblicamente e senza basi di cose che non abbiamo fatto. Ho una certa maturità e responsabilità per dire che a volte con lui siamo andati oltre la misura, ma di certo non siamo i responsabili di tutti i mali che lo affliggono. Inoltre, fatto non secondario, Tonino Ceci ha sempre evitato di dirci come stavano le cose, o comunque ci ha nascosto molte verità sulla questione della prima squadra. Da non trascurare che di una decina di trattative che ci ha elencato in questi tre anni, stranamente, nemmeno una è andata in porto.

5) La Nuova Lodigiani non ha ancora eliminato il "Nuova" dalla denominazione sociale, e questa sembrava essere una priorità per i nostri dirigenti;

6) Lo stesso Malvicini, per il quale nutriamo comunque stima e affetto, negli ultimi tempi non ci ha preso più sul serio e ha cominciato ad evitarci;

7) Ogni nostra presenza alla Borghesiana viene accolta dai nostri dirigenti con irritazione, se non con odio in alcuni casi. Dopo quello che abbiamo fatto per la Lodigiani in più di dieci anni, e soprattutto dal 2004, tutto ciò ci appare completamente ingiusto;

8) La Nuova Lodigiani ha sempre rifiutato, almeno ufficialmente, ogni continuità con l’AS Lodigiani 1972 e sembra quasi rinnegarne la storia. Solo ultimamente, sul sito della Nuova Lodigiani, ha cominciato ad apparire qualche cimelio storico, ma niente di più;

9) A livello generale la Nuova Lodigiani sembra essere più una società orientata al profitto del settore giovanile che ad una rivalutazione calcistica vera e propria del nome dell’AS Lodigiani 1972, nome che comunque si rifiuta di apporre sulla propria denominazione societaria;

10) Nella Nuova Lodigiani sono in molti, forse in troppi, a parlare di cose di cui non hanno diritto, però i fatti parlano chiaro: a coprire le spese di gestione è una sola persona con i propri risparmi, più qualche socio che ogni tanto caccia i soldi. Forse nella Nuova Lodigiani servirebbero meno chiacchiere  e più fatti.


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Due articoli tratti dalla nostra fanzine numero 34 del Settembre 2002. Chissà che effetto avrebbero avuto se fossero usciti oggi…

RISPETTO E COLLABORAZIONE ULTRAS


E’ da tempo che volevo scrivere questo articolo, ma voglio anche premettere che questo è un mio pensiero personalissimo e non rispecchia per forza quello degli altri appartenenti al gruppo.
Negli ultimi anni è sotto gli occhi di tutti il tentativo da parte delle società, dei giornali e di tutto ciò che gira attorno al calcio, di eliminare il movimento ultras. Non è difficile capire i motivi di questa scelta, gli ultras ormai rappresentano la minoranza nell’universo del pallone e sono gli unici ad avere ancora un’idea di calcio non alienata da sponsor e business, quindi per le società rappresentano un costo maggiore in confronto ai "pantofolai della pay tv". 
Inoltre gli ANTI-ULTRAS possono usufruire dell’appoggio dell’opinione pubblica, che ha trovato negli ultras il pericolo numero uno.
Affrontando una guerra bisogna combattere, ed è più complicato come nel caso degli ultras affrontarla da soli, proprio in questi momenti bisognerebbe trovare l’unità d’intenti per affrontare i nemici comuni. Molti ultras si sono resi conto di questa esigenza e negli anni si è provato ad unire gli sforzi, ma di solito le iniziative fatte non hanno avuto buon esito; l’ultima in ogni modo è stata una manifestazione organizzata dal gruppo BRESCIA 1911, che bisogna far notare ha avuto una buona riuscita, senza dimenticarci però la formazione del PROGETTO-ULTRA’ che fa capo anche all’ARCHIVIO DEL TIFO DI BOLOGNA ( nel tempo sono stati organizzati diversi raduni, come a Mantova ecc..).
Penso che però tutto ciò non basti, per riuscire nell’impresa credo che noi ultras dovremmo abbattere alcune "chiusure mentali"; ed è qui che entra di scena il rispetto. Per rispetto non intendo provare ammirazione per qualunque tifoseria, ma rispettare quegli ultras proprio per quello che rappresentano: in altre parole l’ultimo baluardo di un calcio ormai dimenticato (oltre agli abusi che sistematicamente subiamo); tutto questo senza dimenticarci delle rivalità che contraddistinguono il nostro movimento, ma con la consapevolezza di quello che siamo e che solo uniti potremmo affrontare una lunga battaglia…quella per la nostra esistenza!

Quirino-Ultrà Lodigiani

Dignitosamente in piedi…
In un mondo che cade a pezzi!
L E T’ S  G O  U L T R A S !


Un mondo tutto nostro


Sarebbe bello fermarsi per un attimo e passare sopra le tante rivalità che dividono il nostro amato movimento, proprio quel movimento ultras che ci ha regalato e speriamo ci regalerà ancora tante emozioni. Perché al di là dei singoli colori, simboli e rivalità, c’è qualcosa che unisce la nostra tifoseria a quella di Roma e Lazio, la nostra a quella del Palazzolo, quella del Mestre a quella della Reggina, quella del Trento a quella della Torres, quella dell’Altotevere a quella del Torino, e così via. Ovunque c’è uno striscione, ovunque c’è un po di tifo, un po di colore, là c’è gente che ragiona e pensa come noi, non importa in quanti, ma con la voglia di distinguersi sempre da quel mondo borghese dagli ideali finti e platinati che ha ormai preso il sopravvento su tutto. In ogni foto, in ogni articolo di una fanzine di un’altra tifoseria, in ogni adesivo, in qualsiasi cosa che riguarda una tifoseria, lì vedo il mio mondo; anche in quelle trasferte squallide effettuate dai Sorani, per esempio, nonostante la pochezza della cosa, anche là va portato rispetto per chi è partito ed ha appeso le proprie pezze. A credere in questo mondo siamo rimasti in pochi, almeno se calcolati rispetto agli anni’80, ma laddove ci sarà uno striscione, laddove ci sarà gente in piedi a sostenere la propria squadra, laddove ci sarà uno scontro senza infamie, là ci sarà un pezzo del nostro mondo che va rispettato ed onorato. E’ per questo che spesso stiamo incollati a qualche sito o a giornalini vari per vedere foto di tifoserie assurde e mai sentite, è per questo che, se siamo costretti a guardare una partita in tele, la prima cosa che cerchiamo di vedere sono gli spalti, ed è per questo che, nonostante le difficoltà, anche noi cerchiamo di fare del nostro meglio per ritagliarci un piccolo spazio nel movimento ultras. Siamo ultras, o ultrà, e tutto cio’ ci porterà ad essere sempre attratti da tutti quegli elementi che sono la linfa essenziale del movimento.
Continueremo a guardare, quindi, quant’è brutto lo striscione Cani Sciolti del Lecco, a vedere quelli del San Donà ancora presenti in eccellenza, a vedere tifoserie che cadono in piedi per la sorte della loro squadra per poi tornare alla grande; continueremo a vedere gradinate riempirsi quando la squadra gira, ma continueremo a vedere anche chi c’è e ci sarà sempre e non mollerà, gente a cui spetterà un sicuro posto sul carro dei vincitori quando sarà il momento. Continueremo a vedere tifoserie che fanno del denaro il loro unico scopo, così come tifoserie che non sanno con quali soldi tirare avanti. Vedremo ancora gemellaggi, grandi amicizie ed un mondo di rispetto tra i veri ultras, così come tentativi di scontri tra varie tifoserie. Davanti a noi passeranno ancora tanti soprusi verso chi vuole tutelare la legge con norme anticostituzionali. Continueremo a viaggiare e a percorrere chilometri, potrà capitare di vedere tifoserie saltare varie trasferte. Ci saranno ancora contestazioni e curve in festa. Ci saranno gioie e feste fino a notte e grandi delusioni. Ci saranno i verdetti del calcio estivo che vedranno tifoserie scendere dal palcoscenico per poi, forse, tornarvi. Ci saranno anche tifoserie che non vedremo più (chi ricorda per esempio quelle del Cecina o del Crevalcore?); Continueremo a sentire l’odore dei fumogeni,a stare sotto la pioggia e a tifare nonostante tutto, così come sotto un sole cocente che preannuncia l’Estate. Continueremo a ricordare chi ci ha lasciato, guarderemo i nostri album dei ricordi con la voglia ancora di andare avanti.
Anche questa stagione è iniziata, e con essa sono iniziati i sogni di chi vuole ancora rimanere in piedi in un mondo di rovine. Non molliamo, non ci spezziamo, non ci fermiamo, per quel che potremo non faremo mai cancellare il nostro splendido mondo. Nella volontà di distinguersi andremo avanti. Non ce ne frega di niente e di nessuno: né del numero ediguo, né delle critiche delle persone, né delle giornate andate storte.
Siamo pronti per ripartire nell’avventura del mondo ultrà, un mondo nostro per scelta ed appartenenza. Questo con la convinzione di essere un ingranaggio del movimento ultrà. Senza di noi mancherebbe qualcosa, e non pochi sentirebbero la nostra mancanza. Così come sentiremmo la mancanza di ogni altra tifoseria se un giorno qualche gruppo venisse a mancare. Ve lo immaginate un mondo ultras senza Skizzati Sora? E poi chi potremmo prendere per il culo? O un mondo senza Fermani, Aquilani e via dicendo?
Senza grandi paranoie quindi, continuiamo per la nostra strada, insieme a tante altre tifoserie. Facciamolo per noi stessi, facciamolo per quel movimento che ci ha regalato i migliori anni della nostra vita!

Stefano-Ultrà Lodigiani