Pubblicato: gennaio 28, 2008 Archiviato in: Uncategorized 24 commenti
Ecco come in Italia viene prima presa a calci e poi insabbiata la verità, un esempio di come politica, sicurezza e "informazione" facciano parte di tutto un disegno per reprimere il cittadino e negargli, tra le altre, la libertà di informazione!
Nuova perizia sulla morte dell’ultrà: «Il proiettile fu deviato da una rete»
Sulla morte di Gabriele Sandri, il giovane tifoso laziale ucciso l’11 novembre nell’autogrill di Badia al Pino da un poliziotto della stradale che sparò dall’area di servizio opposta, si è detto subito che si sarebbe combattuta una guerra di perizie. E così sta avvenendo. Una seconda perizia affidata dai magistrati di Arezzo al Cnr, che smentisce la prima, ha riscontrato sull’ogiva del proiettile tracce di un possibile impatto con la rete metallica che divide le corsie autostradali nei due sensi di marcia.
La prima perizia chimica, resa nota pochi giorni prima di Natale, aveva invece escluso che il proiettile fosse stato deviato prima di colpire al collo, trafiggendolo, il ragazzo. Il tutto mentre la famiglia, il padre di Gabriele in particolare, Giorgio Sandri, denuncia: «Dopo due mesi sulla vicenda è stato fatto calare un velo pietoso», e chiede che sia fatta «giustizia vera».
Il 27 dicembre è stata sequestrata la porzione di rete tra le carreggiate della A1, sulla quale, durante un sopralluogo, era stata riscontrata una deformazione in una maglia. Il quesito posto dal pm al consulente tecnico è stato preciso: cioè se sul tratto di rete deformata fossero presenti «sostanze compatibili con quelle che compongono il rivestimento esterno» del proiettile.
La risposta del professor Ingo, lo stesso che aveva effettuato il primo esame, è arrivata qualche giorno fa. La camicia dell’ogiva, chiarisce il perito, è costituita da una lega base di rame mentre il nucleo è di piombo puro senza antimonio. La rete dell’autostrada è invece composta da fili di acciaio zincato su cui sono presenti diversi elementi chimici per effetto della corrosione, «elementi la cui presenza in associazione variabile ed anche localmente differente è stata riscontrata sull’ogiva oggetto della precedente indagine».
Secondo, sulla maglia deformata ci sono residui di rame e piombo senza antimonio compatibili – sempre secondo l’esperto – con «il rivestimento dell’ogiva e il nucleo interno cal. 9 parabellum» in dotazione alla polizia. Inoltre, dove sono state rilevate le striature di rame lo strato di zincatura risulta asportato mentre sul resto della rete non ci sono tracce di «rame e/o piombo». Segni ulteriori, per il perito, di un – possibile – impatto del proiettile, sparato dall’agente Luigi Spaccarotella, sulla rete metallica.
Ora ve la dico io la verità: la morte di Gabriele rimarrà impunita, così come tutti gli altri reati di cui si è macchiato nel corso degli anni il personale in divisa di tutti i corpi possibili e immaginabili. E’ UNO SCHIFO!
Pubblicato: gennaio 26, 2008 Archiviato in: Uncategorized Lascia un commento
OGGI PIU’ CHE MAI…
QUANDO SAREMO TUTTI QUI AL FLAMINIO COME UNA BOMBA IL TIFO ESPLODERA’, LA LODI è QUA’ LA LODI è LA’ LA LODI è FORTE E VINCERA’
Pubblicato: gennaio 25, 2008 Archiviato in: Uncategorized 1 Commento
Decreto Ministeriale, Badia al Pino 11/11/07
Pubblicato: gennaio 23, 2008 Archiviato in: Uncategorized 4 commenti
Voglio esprimere pubblicamente e anticipatamente perché domani esprimerò il mio dissenso sul seguire una squadra giovanile della Nuova Lodigiani.
Premetto, intanto, due cose: la prima è che ormai, dati gli ultimi fatti all’interno del gruppo, è ormai chiaro che le sole speranze di rivedere una prima squadra è da affidare, nostro malgrado, alla Nuova Lodigiani o a qualche miracolosa sorpresa che però stonerebbe un tantino col cliché di tifoseria sfigata quale siamo; la seconda è che, comunque, nonostante ciò che sto per dire, va dato merito alla Nuova Lodigiani di aver riportato in alto, a livello giovanile, il nome della Lodigiani, malgrado non abbia usato i mezzi che noi ci auspicavamo.
Comunque ecco i motivi per i quali mi rifiuto di stare appresso alla Nuova Lodigiani, salvo, ovviamente, il ritorno della prima squadra. Le motivazioni sono tante e non le metterò in ordine di importanza:
1) All’interno della dirigenza Lodigiani, oltre a qualche figura a cui non stiamo particolarmente simpatici, c’è un infame che si considerava un nostro grande sostenitore e amico e che, invece, alla prima occasione, senza che noi abbiamo fatto nulla di male (se non essere provocati, chi c’era sa), ci ha chiamato contro la Polizia. Questa persona, oltre al fatto che per un atteggiamento così irriguardoso non merita di stare nella Lodigiani, non ha mai accennato a delle scuse per il suo comportamento da viscido;
2) Il nostro gruppo, nel 2005, ha aiutato la Nuova Lodigiani a ripartire, SENZA PRETENDERE NIENTE, se non qualche rimborso (e non paga) datoci volontariamente dai dirigenti della Nuova Lodigiani. Noi non abbiamo riscosso né ricevute né fatture, sicuramente tra tempo e benzina ci abbiamo perso, ma siamo orgogliosi di ciò che abbiamo fatto. Però l’unica ricompensa che ci hanno dato i dirigenti della Nuova Lodigiani, nel lungo periodo, è stata quella di sbatterci la porta in faccia quando queste persone hanno cominciato a sentirsi qualcuno all’interno della società;
3) La Lodigiani accondiscende, senza minimanente protestare, alle numerose presenze della Cisco alla Borghesiana. Anche se la Borghesiana e la Lodigiani sono ormai due gestioni separate, sembra che tutti si siano scordati che la Cisco ha ammazzato la Lodigiani (senza contare le infamate che la Cisco ha perpetrato anni addietro nei nostri confronti, ma non credo che ai nostri dirigenti gliene sia mai fregato) e che la Cisco nel 2005 lasciò l’impianto della Borghesiana saccheggiandolo e danneggiandolo seriamente (chiedete a Malvicini il conto dei danni);
4) Tonino Ceci, nostro referente per anni, nelquale abbiamo a lungo tempo riposto la massima fiducia (cosa che lui sembra completamente essersi scordato), ultimamente ha fatto una piazzata accusandoci pubblicamente e senza basi di cose che non abbiamo fatto. Ho una certa maturità e responsabilità per dire che a volte con lui siamo andati oltre la misura, ma di certo non siamo i responsabili di tutti i mali che lo affliggono. Inoltre, fatto non secondario, Tonino Ceci ha sempre evitato di dirci come stavano le cose, o comunque ci ha nascosto molte verità sulla questione della prima squadra. Da non trascurare che di una decina di trattative che ci ha elencato in questi tre anni, stranamente, nemmeno una è andata in porto.
5) La Nuova Lodigiani non ha ancora eliminato il "Nuova" dalla denominazione sociale, e questa sembrava essere una priorità per i nostri dirigenti;
6) Lo stesso Malvicini, per il quale nutriamo comunque stima e affetto, negli ultimi tempi non ci ha preso più sul serio e ha cominciato ad evitarci;
7) Ogni nostra presenza alla Borghesiana viene accolta dai nostri dirigenti con irritazione, se non con odio in alcuni casi. Dopo quello che abbiamo fatto per la Lodigiani in più di dieci anni, e soprattutto dal 2004, tutto ciò ci appare completamente ingiusto;
8) La Nuova Lodigiani ha sempre rifiutato, almeno ufficialmente, ogni continuità con l’AS Lodigiani 1972 e sembra quasi rinnegarne la storia. Solo ultimamente, sul sito della Nuova Lodigiani, ha cominciato ad apparire qualche cimelio storico, ma niente di più;
9) A livello generale la Nuova Lodigiani sembra essere più una società orientata al profitto del settore giovanile che ad una rivalutazione calcistica vera e propria del nome dell’AS Lodigiani 1972, nome che comunque si rifiuta di apporre sulla propria denominazione societaria;
10) Nella Nuova Lodigiani sono in molti, forse in troppi, a parlare di cose di cui non hanno diritto, però i fatti parlano chiaro: a coprire le spese di gestione è una sola persona con i propri risparmi, più qualche socio che ogni tanto caccia i soldi. Forse nella Nuova Lodigiani servirebbero meno chiacchiere e più fatti.
Pubblicato: gennaio 18, 2008 Archiviato in: Uncategorized 5 commenti
Due articoli tratti dalla nostra fanzine numero 34 del Settembre 2002. Chissà che effetto avrebbero avuto se fossero usciti oggi…
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